Su Prime Video è disponibile alla visione “Il visionario mondo di Louis Wain”. Un titolo che dice poco – eccetto il nome del protagonista – sulla vera storia narrata nel film. Antonio Gazzanti Pugliese Di Cotrone l’ha visto ed ecco qui le sue impressioni.
Innanzitutto è un film basato sulla storia vera di Louis Wain, l’uomo che “ha salvato i gatti”. Sì, perché prima di lui avere un gatto come animale da compagnia non era assolutamente la norma. I gatti erano animali emarginati, incomprensibili, impossibili da comprendere. Come il protagonista della narrazione, Louis, emarginato per un labbro leporino e accompagnato costantemente da incubi plumbei e ansia ricorrente in un mondo che semplicemente non lo capisce.
Un giorno, Wain e la moglie trovano un cucciolo abbandonato nel giardino della loro casa e decidono di adottarlo: nascono così la serie di dipinti e illustrazioni dell’artista che ritrae il suo gatto in atteggiamenti umani e molto divertenti, che portano la fama a Louis e fanno diventare di moda… i gatti.

Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1939 in un ospedale psichiatrico londinese, Louis Wain veniva descritto con queste parole dallo scrittore H. G. Wells: “Ha fatto proprio il gatto. Ha inventato uno stile felino, una società felina, un intero mondo di gatti. I gatti inglesi che non prendono esempio e non vivono come quelli di Louis Wain si vergognano di sé stessi”.
Nel film però non si parla solo di questo, anzi. C’è lo scenario affascinante di una Londra di fine ‘800, con tutte le sue debolezze legate all’aristocrazia, alle divergenze di ceti sociali, le regole retrograde e i danni che hanno causato. C’è l’elettricità, arrivata da poco a migliorare la vita delle persone, e che diventa di estrema importanza per il protagonista.
Si parla anche molto di malattia mentale. La schizofrenia scorre nelle vene del protagonista e di una delle sue cinque sorelle, in un periodo storico in cui ancora così poco si sapeva sulla pazzia e tanto c’era da scoprire sui segreti della mente. L’aspetto più fanciullesco dell’intera opera dell’artista, in realtà, fu frutto di un progressivo deterioramento psicologico che ebbe origine in gioventù.
In ultimo, ma non ultimo, questo è anche un film d’amore, in cui i due protagonisti Benedict Cumberbatch e Claire Foy hanno l’opportunità di dimostrare ancora una volta la loro incredibile capacità attoriale. In un dialogo struggente, in particolare, lo spettatore riesce quasi a toccare quel dolore legato alla perdita della persona amata, e vale già da solo tutto il film. È sicuramente una delle parti più importanti di ciò che resta finita la visione.
Il visionario mondo di Louis Wain è un film pittorico che gioca con la mente del suo protagonista, con i suoi pensieri, i suoi ricordi, in un’opera profonda e intensa che resta nel cuore.
Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone