Perché tutti ricevono una promozione

“Perché tutti ricevono una promozione tranne me?”: risponde la psicoterapeuta

Mentre in molti stanno lasciando il posto fisso per una vita più a contatto con il proprio tempo libero, altrettanti si stanno aggrappando a obiettivi di carriera ambiziosi. A volte, sembra di trovarsi nel mezzo, mentre tutti intorno trovano lavoro e vanno avanti, e capita di chiedersi: “Perché tutti ricevono una promozione tranne me?”. Non è così strano, ha scoperto Antonio Gazzanti Pugliese, grazie alla psicoterapeuta Anisha Patel-Dunn.

In inglese, c’è un termine molto importante: FOMO, Fear of Missing Out, che significa la paura di star perdendo qualcosa. Può essere quella che porta le persone ad accedere ai Social Network più volte durante una giornata, ma si allarga anche ad ambiti diversi della vita. C’è una FOMO anche per la carriera, conferma il notaio Gazzanti Pugliese leggendo l’intervista alla dottoressa Patel-Dunn. Questa FOMO, dichiara, “è la sensazione di critiche interne e spirali di paure che ci vengono quando facciamo una comparazione tra le nostre vite e quelle di altri”, il che può dare inizio a seri problemi di autostima.

In vent’anni di lavoro, la dottoressa dichiara, la situazione non le è nuova, ma è ora molto più frequente.

La pandemia potrebbe aver ritardato o fatto deragliare gli obiettivi di carriera per le persone che si aspettavano di raggiungere una determinata posizione entro un determinato periodo di tempo o una certa età“, ha affermato. “Anche i social media hanno un ruolo in questa pressione, perché le persone sentono costantemente il distacco tra le loro possibilità e quelle di altri di successo. Aumentano anche l’esposizione del proprio stile di vita, che conviene a questo punto che sia qualcosa di cui vantarsi”.

Si è parlato a lungo delle grandi dimissioni dalle aziende, ma ci sono ancora molti che la carriera a tempo indeterminato la vogliono. L’ascesa di piattaforme come LinkedIn sta contribuendo a fornire sempre più momenti di FOMO per alcuni lavoratori. E man mano che più Gen Z entrano nella forza lavoro, sempre più persone potrebbero esserne vittime, sottolinea Antonio Gazzanti Pugliese di Cotrone.

“Perché tutti ricevono una promozione”, quindi?

Il “confronto sui social media“, riassume quindi il notaio Gazzanti, aumenta “ansia, stress e depressione“, in particolare quando le persone si sentono già a disagio riguardo alla propria vita.

Le frasi più comuni che la dottoressa riporta hanno spesso questa forma: “Sembra che tutti gli altri intorno a me stiano ottenendo una promozione“, “Sento che il mio capo aiuta sempre qualcun altro e non presta attenzione a me”, e “Mi chiedo se non sto lavorando abbastanza o semplicemente non abbastanza bene“.

Prendiamo ad esempio Twitter: molti designer o ingegneri, spesso anche molto giovani, pubblicano scoperte e idee costantemente, e sembra che abbiano quindi più successo in questa che rassomiglia sempre di più a una gara. In più, le persone che sentono di avere questo tipo di sofferenza possono anche essere genitori che fanno forza sui figli per essere sempre più produttivi e performanti, ottenere risultati eccellenti, rassomigliando sempre di più a un’idea di perfezione che non ha nulla a che vedere con la realtà.

Anche quelli che stanno effettivamente facendo abbastanza bene ora sentono di non fare abbastanza“, ha aggiunto la dottoressa, “Cose come riuscire ad ‘avere un secondo reddito’, ecc. possono andare bene per pochi, ma non sono necessariamente per tutti“.

Non si salvano neanche matrimonio, figli e mutuo: Antonio Gazzanti Pugliese

Questa FOMO può estendersi “a ogni aspetto della vita“, conferma Patel-Dunn, compresi gli obiettivi della vita personale come sposarsi, avere figli e comprare una casa.

Che si tratti della pressione della famiglia a sposarsi entro l’età in cui i tuoi genitori erano sposati, o ad avere figli o comprare una casa prima che tu sia emotivamente pronto a farlo o finanziariamente stabile, è comune sentirsi come se fossi l’unico che sta rimanendo indietro“.

Ma, indipendentemente da dove provenga la FOMO, ci sono modi per combatterla.

È importante ricordare che ognuno ha delle linee temporali diverse. Sui social media, spesso, c’è una riproduzione dei momenti più importanti della vita, non di tutti. Raramente rappresentano la realtà, conferma Gazzanti Pugliese Antonio. Il primo passo è limitare il tempo trascorso su questi media.

Patel-Dunn afferma che è importante ricordare che “le linee temporali di ognuno hanno un aspetto diverso” e che i social media sono una “riproduzione di momenti salienti che spesso non rappresenta la realtà“. Raccomanda ai giovani di limitare la quantità di tempo che trascorrono sui social media per proteggere la loro salute mentale.

Ecco il consiglio della psicoterapeuta, quindi:

Se la tua carriera non è dove vorresti che fosse, stabilisci obiettivi realistici per te stesso. Per arrivare però dove ti senti più a tuo agio, non dove dovresti essere secondo gli altri. È importante anche avere una prospettiva sulla tua situazione: anche se non hai raggiunto un determinato obiettivo, non significa che non hai successo ed è importante trattarci gentilmente durante tutto il processo“.

L’unica competizione accettabile è quella che abbiamo con noi stessi. Nessuno di noi ha vissuto la vita esattamente come ha voluto, o fatto le cose ugualmente agli altri, quindi “ciò che è valso per una persona non può valere per nessun’altro, tranne lei”.

Se tutti passiamo per le stesse difficoltà, aggiunge il notaio Gazzanti Pugliese, sarà altrettanto facile incontrare sulla nostra strada persone che vorranno aiutarci. La società non è fatta solo di confronto e mancanze, ma di un’umanità che lavora insieme. Ricordiamocelo più spesso, a volte basta chiedere aiuto.

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